Quando si parla di innovazione industriale, non basta avere un’idea promettente: occorre capire quanto quella tecnologia sia davvero pronta per essere usata in un contesto reale. La scala TRL, acronimo di Technology Readiness Level, nasce esattamente per questo scopo. Si tratta di un metodo strutturato per misurare il grado di maturità tecnica di un’innovazione, ideato dalla NASA negli anni Settanta per gestire i rischi nei propri programmi spaziali e oggi adottato in numerosi settori, dall’aerospazio all’energia, fino alle infrastrutture industriali.
La scala si compone di nove livelli, progressivi e ben definiti, che vanno dall’osservazione di un principio di base all’utilizzo di un sistema completo in condizioni operative reali. Ogni passaggio intermedio corrisponde a uno stadio concreto dello sviluppo: dimostrazione in laboratorio, validazione in ambiente simulato, test su larga scala, e così via. Per ingegneri e project manager è uno strumento utile per decidere quando una tecnologia è ancora sperimentale, quando è pronta per una dimostrazione sul campo o quando è finalmente affidabile per un’applicazione commerciale.
Per accompagnare concretamente queste fasi di sviluppo, ingegneri e project manager si affidano anche a strumenti digitali in grado di gestire la complessità della progettazione industriale. Soluzioni come ESAPRO, basate su AutoCAD e BricsCAD, aiutano a disegnare, documentare e verificare impianti industriali in modo flessibile e affidabile, riducendo errori e tempi di lavoro lungo il percorso che porta una tecnologia dalla fase sperimentale all’operatività reale.
I 9 livelli di maturità tecnologia industriale: la scala TRL
Capire a che punto si trova una tecnologia lungo il suo ciclo di sviluppo è fondamentale per prendere decisioni informate, pianificare investimenti e ridurre i rischi. La scala TRL permette di individuare con precisione in quale fase si colloca un’innovazione e quali passaggi restano da compiere per portarla all’applicazione industriale e al mercato.
Ogni Technology Readiness Level ha quindi un significato preciso, legato a risultati misurabili e verificabili. Qui li analizziamo uno per uno.
- TRL 1 – Osservazione di base
In questa fase si identificano i principi scientifici che potrebbero essere alla base di una futura tecnologia. Non esiste ancora un’idea applicativa definita, ma solo conoscenze teoriche da cui partire.
- TRL 2 – Concept tecnologico
Le conoscenze teoriche vengono tradotte in un’ipotesi di soluzione. Si comincia a delineare come quei principi possano generare una tecnologia, attraverso modelli concettuali o schemi preliminari.
- TRL 3 – Prova sperimentale del concetto
L’ipotesi viene messa alla prova con esperimenti controllati che dimostrano la fattibilità del principio. Non è ancora un prototipo, ma un primo risultato sperimentale che convalida l’idea di fondo.
- TRL 4 – Verifica in laboratorio
Qui nasce un prototipo elementare, costruito e testato in laboratorio. Le funzionalità principali sono presenti, anche se la tecnologia è lontana dall’essere ottimizzata o pronta per l’ambiente reale.
- TRL 5 – Test in ambiente simulato
Il prototipo viene adattato per funzionare in un ambiente che replica, almeno in parte, le condizioni operative reali. Serve a capire se il sistema regge vincoli più vicini alla realtà rispetto al laboratorio.
- TRL 6 – Dimostrazione in ambiente industriale
Si passa a un prototipo avanzato, provato in un contesto reale o fortemente rappresentativo. Il sistema viene sottoposto a prove sul campo per verificare la compatibilità e la robustezza in condizioni operative concrete.
- TRL 7 – Dimostrazione del sistema completo in scala ridotta
Il sistema è completo e funzionante e viene impiegato su scala limitata, direttamente nell’ambiente di destinazione. L’obiettivo è affinare le prestazioni e raccogliere dati sull’efficacia e sull’affidabilità.
- TRL 8 – Sistema definitivo in piena operatività
La tecnologia ha ormai raggiunto la sua configurazione definitiva e viene utilizzata operativamente su larga scala, dimostrando solidità e capacità di integrazione nei processi industriali.
- TRL 9 – Tecnologia operativa e pronta per il mercato
L’ultimo livello certifica che la tecnologia è pronta per il mercato, completamente validata e già distribuita o installata. Non è più un prototipo, ma una soluzione consolidata e disponibile.
Questa panoramica del Technology Readiness Level chiarisce come valutare la maturità di una tecnologia lungo il suo percorso verso il mercato. Un punto chiave da chiarire è: qual è la differenza tra TRL 5 e TRL 6? La distinzione sta nell’ambiente di prova: al livello 5 la tecnologia è validata in condizioni simulate, mentre al livello 6 viene dimostrata in un ambiente operativo reale o strettamente rappresentativo, segnando un passo decisivo verso l’applicazione industriale. .
Perché è importante misurare il Technology Readiness Level (TRL)
Valutare il Technology Readiness Level non è solo un esercizio tecnico, ma una scelta strategica per chi sviluppa, finanzia o adotta nuove tecnologie. Sapere a che punto si trova una soluzione lungo la scala della maturità tecnologica permette di ridurre i rischi e orientare le risorse in modo più efficace.
Innanzitutto, il TRL aiuta a misurare il grado di innovazione: consente di capire se una tecnologia è ancora in fase sperimentale, pronta per essere testata sul campo o già matura per il mercato. Questa consapevolezza è cruciale per decidere dove concentrare gli sforzi di sviluppo e quali aspetti devono ancora essere perfezionati.
Per chi deve prendere decisioni di investimento, i Technological Readiness Levels sono uno strumento utile per valutare il rischio tecnico e stimare il potenziale ritorno economico. Investire su una tecnologia con un livello basso comporta tempi più lunghi e maggiore incertezza, mentre puntare su soluzioni con una scala TRL alta significa finanziare un prodotto già affidabile e prossimo alla commercializzazione.
Le aziende possono inoltre usare il Technology Readiness Level per pianificare lo sviluppo interno, assegnando in modo realistico budget e tempistiche ai progetti, monitorando i progressi lungo il ciclo di vita e individuando in anticipo eventuali ostacoli tecnici.
Infine, è una metrica preziosa anche per le organizzazioni che puntano a consolidare la propria maturità tecnologica. Nei contesti industriali più evoluti, come l’Industria 4.0, sapere esattamente a che livello si colloca ogni nuova tecnologia permette di costruire strategie digitali coerenti, migliorare l’efficienza operativa e rafforzare la competitività sul mercato.
Il Technology Readiness Level, quindi, rende possibile prendere decisioni informate, razionali e orientate alla crescita, trasformando la gestione dell’innovazione in un processo strutturato e misurabile.