Gli impianti di dissalazione industriale rappresentano una soluzione ottimale per ottenere acqua dolce a partire da risorse marine o salmastre, rispondendo alle esigenze di settori produttivi sempre più orientati alla sostenibilità e all’ottimizzazione delle risorse idriche. Esistono diversi dissalatori industriali che consentono di separare il sale dall’acqua, garantendo una qualità elevata del risultato finale.
In particolare, i dissalatori a osmosi inversa e quelli termici sono oggi tra i più diffusi in ambito industriale, grazie alla loro capacità di adattarsi a differenti volumi di trattamento e a vari livelli di salinità.
In questo approfondimento analizzeremo nel dettaglio cosa sono gli impianti di dissalazione, quali sono le principali differenze tra le tecnologie disponibili e quali vantaggi possono offrire per la progettazione e la gestione di un impianto industriale efficiente e affidabile.
Cosa sono gli impianti di dissalazione industriale
Gli impianti di dissalazione industriale sono sistemi progettati per rimuovere i sali e le impurità presenti nell’acqua di mare o nelle acque salmastre, rendendole idonee a diversi utilizzi produttivi. A differenza dei piccoli impianti destinati ad applicazioni domestiche o municipali, le soluzioni industriali sono studiate per gestire grandi portate d’acqua (tra i 2.000 e 12.000 metri cubi al giorno) con continuità operativa e standard di qualità elevati.
Chi si occupa della progettazione di impianti di dissalazione industriale può contare su strumenti professionali come ESApro 3D Piping, che consentono di modellare non solo le linee di piping, ma anche i supporti delle tubazioni, le strutture portanti e di generare automaticamente tavole costruttive di dettaglio e sketch isometrici completi. Funzionalità essenziali per rispondere con precisione ai requisiti tecnici richiesti dal committente e integrare in modo efficiente anche questa tipologia di impianti nei progetti industriali più complessi.
L’adozione di impianti di dissalazione dell’acqua marina è particolarmente strategica in settori come l’industria energetica, chimica, farmaceutica e alimentare, dove l’approvvigionamento idrico sicuro e costante è essenziale per garantire la continuità delle attività. La scelta della tecnologia più adatta dipende da vari fattori, tra cui la qualità dell’acqua grezza, la destinazione d’uso dell’acqua trattata e i costi di gestione a lungo termine.
La dissalazione, infatti, permette di trasformare una risorsa abbondante come l’acqua marina, che ricopre oltre il 70% della superficie terrestre e costituisce circa il 97% delle riserve idriche mondiali, in acqua dolce utilizzabile per scopi industriali e civili. Nel mondo di oggi, in cui la disponibilità di acqua potabile è sempre più a rischio, soprattutto nelle aree soggette a siccità o desertificazione, gli impianti di dissalazione industriale offrono una risposta concreta al problema della scarsità idrica.
Il processo di dissalazione può avvenire attraverso metodologie fisiche o chimiche, che separano l’acqua dai solidi disciolti grazie a principi come la differenza di pressione o il cambiamento di stato.
Grazie a queste tecnologie, è possibile aumentare le fonti di approvvigionamento di acqua dolce, migliorare la resilienza dei territori costieri e ridurre la dipendenza dalle risorse idriche importate da altre regioni. L’utilizzo dei dissalatori industriali, al pari degli impianti di trattamento delle acque reflue industriali, permettono di gestire in modo responsabile le risorse idriche locali, garantendo inoltre continuità nell’erogazione di acqua di alta qualità anche in condizioni climatiche critiche.
Dissalatori a osmosi inversa e termici
Tra le principali tecnologie di dissalazione industriale, i sistemi a osmosi inversa e i dissalatori termici rappresentano le due principali soluzioni adottate su larga scala. Entrambi si basano su principi fisici consolidati e sono in grado di offrire prestazioni elevate, ma differiscono per modalità operative, ambiti di utilizzo e requisiti energetici.
La scelta tra un impianto a osmosi inversa o un sistema termico dipende da vari fattori, come il grado di salinità dell’acqua da trattare, la disponibilità di energia e il volume di produzione richiesto.
Quindi, le principali tipologie di impianti di dissalazione industriale sono:
- Dissalatori a osmosi inversa (RO)
Il funzionamento di un dissalatore a osmosi inversa (RO, Reverse Osmosis) si articola in diverse fasi. Durante il pre-trattamento, l’acqua grezza viene sottoposta a una filtrazione accurata e arricchita con specifici agenti chimici, utili a impedire la formazione di incrostazioni e la crescita di microorganismi. Successivamente, una pompa ad alta pressione spinge l’acqua contro una serie di membrane semi-permeabili, adattate in base al tipo di acqua da trattare, che sia salmastra o marina. Nella fase di separazione, solo le molecole d’acqua pura riescono ad attraversare le membrane, mentre i sali e le impurità vengono bloccati. Infine, il post-trattamento prevede la rimineralizzazione dell’acqua filtrata, così da renderla conforme agli standard richiesti per l’uso previsto, sia esso civile o industriale.
- Dissalatori termici
Gli impianti termici sfruttano il principio dell’evaporazione dell’acqua a temperature elevate per separarla dai sali disciolti. Tra le tecnologie più consolidate si trovano i processi MSF (Multi-Stage Flash) e MED (Multi-Effect Distillation). I dissalatori industriali termici sono ideali per gestire volumi elevati di acqua con alta salinità e sono spesso associati agli impianti di cogenerazione, dove il calore di scarto può essere riutilizzato, riducendo i consumi energetici. Questa soluzione è particolarmente adatta per installazioni su grande scala, capaci di trattare decine di migliaia di metri cubi al giorno.
- Sistemi ibridi
In alcuni contesti specifici si ricorre a soluzioni ibride che combinano tecnologie termiche e a osmosi inversa. Questa integrazione permette di ottimizzare il rendimento energetico e di abbattere i costi di produzione dell’acqua dolce, adattandosi in modo flessibile alle condizioni operative e alle esigenze progettuali.
Dopo aver analizzato le principali caratteristiche dei dissalatori a osmosi inversa e dei sistemi termici, è possibile capire meglio in quali contesti conviene scegliere una tecnologia piuttosto che l’altra. Fattori come il livello di salinità dell’acqua da trattare, la disponibilità energetica, il volume richiesto e le condizioni ambientali influenzano la scelta della soluzione più adatta per ogni impianto.