Durante la progettazione di un impianto, le pompe industriali rappresentano uno degli elementi fondamentali per il suo corretto funzionamento. Utilizzate per movimentare fluidi attraverso tubazioni e sistemi di controllo, le pompe industriali svolgono un ruolo cruciale nel garantire l’efficienza e la sicurezza dell’impianto.
Ogni settore industriale, dall’Oil & Gas alla farmaceutica, fino all’alimentare, richiede soluzioni specifiche, con caratteristiche tecniche e funzionali che soddisfino le diverse esigenze operative. È proprio per questo motivo che la scelta del modello, insieme alla sua corretta progettazione, diventa un elemento chiave per garantire i servizi di raffreddamento e lubrificazione, per fornire la forza motrice necessaria al funzionamento dei sistemi idraulici e più in generale per il trasferimento di fluidi all’interno di un impianto industriale.
Questa guida offre una panoramica completa sulle pompe industriali, partendo dalla loro funzione principale, per poi analizzare le varie tipologie disponibili sul mercato. Verranno esaminate le caratteristiche tecniche di ciascun tipo, con l’obiettivo di fornire ai progettisti tutte le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli.
La progettazione di un impianto industriale, infatti, passa attraverso una corretta valutazione delle specifiche di portata, pressione e compatibilità dei materiali, parametri che definiscono la scelta del modello più adatto alle condizioni operative richieste dal progetto. Per questi motivi è necessaria una rappresentazione grafica precisa di tutte le apparecchiature sin dalla realizzazione dello schema di processo, in cui vengono identificate usando la simbologia P&ID per le apparecchiature, con cui si raffigurano anche serbatoi, compressori, miscelatori, scambiatori di calore, boiler e tutti gli altri componenti presenti all’interno della linea di piping.
Le pompe industriali nella progettazione di un impianto
Queste apparecchiature devono essere accuratamente integrate all’interno dello schema di processo per garantire un corretto flusso dei fluidi attraverso le diverse linee di piping. Durante la fase di progettazione, si devono valutare il ruolo svolto dalle pompe industriali e le caratteristiche del fluido da movimentare, come viscosità, temperatura e presenza di particelle solide, nonché i requisiti di portata e pressione.
Una volta definiti questi parametri, si procede con il loro inserimento nel layout dell’impianto, considerando le interconnessioni con altri componenti, come valvole, tubazioni, scambiatori di calore e serbatoi. È essenziale infatti che siano posizionate in modo strategico, per ottimizzare il percorso dei fluidi e ridurre le perdite di carico.
L’uso di software di progettazione specifici, come quelli sviluppati da ESAin, consente di simulare il comportamento delle apparecchiature, fornendo ai progettisti strumenti avanzati per ottimizzare le prestazioni dell’impianto e assicurare un’integrazione efficiente di tutti i componenti. Usando ESApro 3D Piping Software, la plant design suite di ESAin, è possibile consultare una libreria parametrica contenente anche serbatoi, scambiatori di calore e tutti gli altri dispositivi necessari al corretto funzionamento dell’impianto.
Cosa sono e come funzionano le pompe industriali
Le pompe industriali per tubazioni (piping pump) sono apparecchiature progettate per muovere fluidi, siano essi liquidi o gas, da un punto all’altro all’interno di un impianto. Il principio di funzionamento varia a seconda della tipologia: alcune utilizzano la forza centrifuga per spostare i fluidi, altre operano tramite la variazione di volume in una camera chiusa, in cui il fluido viene spostato mediante un movimento alternativo o rotativo di un pistone o di una vite.
Ecco un esempio semplificato del funzionamento di una pompa industriale:
- Aspirazione del fluido. Il processo di pompaggio inizia con l’aspirazione del fluido attraverso un ingresso o condotta di aspirazione, dove viene creata una differenza di pressione che permette al fluido di essere aspirato.
- Pressurizzazione interna. Una volta all’interno, il fluido viene pressurizzato attraverso l’azione meccanica del meccanismo interno specifico della tipologia installata.
- Convogliamento del fluido in uscita. Il fluido pressurizzato viene convogliato verso l’uscita o condotta di mandata, attraverso la quale verrà immesso nel sistema di tubazioni per raggiungere il punto desiderato.
- Flusso continuo. Questo processo di aspirazione e spinta continua finché l’apparecchiatura è in funzione, garantendo un flusso costante e controllato, indispensabile per mantenere i processi industriali nelle condizioni ottimali di operatività.
Queste apparecchiature sono progettate per resistere a condizioni operative impegnative, come alte pressioni, temperature estreme e la presenza di fluidi corrosivi o abrasivi. È quindi fondamentale scegliere la tipologia più adatta in base al fluido da movimentare e alle specifiche caratteristiche del processo in cui viene inserita.
Principali tipologie di pompe industriali

Esistono diverse tipologie, ognuna progettata per soddisfare specifiche esigenze di movimentazione dei fluidi in vari settori industriali. La scelta del tipo più adatto dipende da numerosi fattori, tra cui la natura del fluido, le condizioni operative e il livello di precisione richiesto.
Di seguito sono elencate le principali tipologie di pompe industriali.
- Pompe centrifughe. Utilizzano la forza centrifuga generata da una girante in rotazione per spostare il fluido. Sono ideali per movimentare grandi volumi di liquidi a bassa viscosità. Sono generalmente impiegate nell’industria chimica per il trasferimento di acqua, solventi e altre sostanze. Tuttavia, funzionando a velocità di rotazione elevate, tendono a generare attrito e a degradare i liquidi.
- Pompe a trascinamento magnetico. Funzionano grazie a un accoppiamento magnetico che permette di trasferire il moto al fluido senza contatto diretto, evitando perdite e contaminazioni. Utilizzate in processi in cui è fondamentale evitare il contatto tra il fluido e l’ambiente esterno, come nella movimentazione di sostanze chimiche pericolose o corrosive.
- Pompe a lobi rotativi. Apparecchiature di tipo volumetrico, hanno due rotori dotati di lobi che si muovono in senso opposto, creando camere a volume variabile per spostare il fluido senza provocare turbolenze. Ideali nell’industria alimentare e farmaceutica per il trasferimento di fluidi viscosi o contenenti particelle solide, come creme, sciroppi o sostanze delicate.
- Pompe a ingranaggi. Composte da due ingranaggi interni che intrappolano il fluido e lo spostano attraverso la rotazione, permettono di convogliare fluidi ad alta viscosità all’interno di un’ampia forbice di temperature. Sono utilizzate, ad esempio, nel settore petrolchimico per la movimentazione di oli, lubrificanti e altri fluidi ad alta viscosità.
- Pompe a vite eccentrica. Chiamate anche Moineau o PCP (Progressive Cavity Pump), presentano una vite rotante (rotore), inserita all’interno di uno statore, il cilindro che la ospita, e creano camere di volume variabile per spostare il fluido in modo continuo e regolare. Ampiamente utilizzate nell’industria alimentare, chimica e delle acque reflue, per il trasferimento di fluidi densi, fanghi e sostanze contenenti solidi.
- Pompe peristaltiche o a rulli. Operano comprimendo un tubo flessibile tramite rulli, creando un’azione che muove il fluido senza contatto diretto con i meccanismi interni. Ideali per il dosaggio preciso di fluidi in laboratori e nell’industria farmaceutica, dove è essenziale evitare la contaminazione, sono inoltre usate nel settore ambientale, in cui, ad esempio, vengono impiegate negli impianti di trattamento delle acque reflue e per la rimozione della condensa durante i processi di analisi dei gas.
- Pompe a membrana o a diaframma. Utilizzano una membrana flessibile che si muove avanti e indietro, creando variazioni di pressione che permettono al fluido di essere aspirato e spinto verso il punto di scarico. Queste apparecchiature sono usate, ad esempio, nel settore chimico e nell’industria automobilistica per il trasferimento di sostanze abrasive, corrosive o con particelle solide, grazie alla loro capacità di funzionare a secco e alla loro resistenza ai fluidi aggressivi.