La progettazione e la costruzione degli impianti industriali richiedono il rispetto delle normative vigenti, che hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza e l’efficienza operativa degli stessi. Tra queste normative, la direttiva PED (Pressure Equipment Directive) occupa un ruolo di primo piano nella regolamentazione degli apparecchi sottoposti a pressione impiegati all’interno dell’Unione Europea.
Introdotta per assicurare che tutti i dispositivi che operano sotto pressione rispettino standard di sicurezza elevati, la direttiva PED è fondamentale per i professionisti del settore che devono garantire la conformità dei loro progetti alle normative in vigore. Il rispetto della Pressure Equipment Directive è quindi essenziale per la progettazione, la fabbricazione e la valutazione della conformità degli apparecchi a pressione, tra cui, ad esempio: caldaie, serbatoi, tubazioni e altri componenti critici utilizzati negli impianti industriali.
La certificazione PED per le tubazioni non solo aiuta a prevenire incidenti, malfunzionamenti e perdite di carico dei tubi, ma facilita anche l’integrazione dei prodotti all’interno del mercato europeo, garantendo che valvole, recipienti e tubazioni soggetti a pressione rispettino standard comuni di sicurezza e qualità.
Inoltre, comprendere quando si applica e come calcolare la relativa categoria di rischio per le tubazioni industriali è di primaria importanza per gli ingegneri e i progettisti coinvolti nella realizzazione di un impianti industriale.
Questo articolo fornirà una panoramica approfondita sulla Pressure Equipment Directive, dalla sua entrata in vigore ai criteri per determinare la categoria di rischio, offrendo informazioni pratiche e utili per garantire che il progetto sia conforme alle normative europee.
Cos’è la direttiva PED e a cosa si applica
La direttiva PED è una normativa dell’Unione Europea (2014/68/UE), recepita in Italia con il Decreto Legislativo n° 26/2016, che regola la progettazione, la fabbricazione e la conformità delle attrezzature a pressione. La normativa, che sostituisce la direttiva 97/23/CE del 29 maggio 1997, è stata implementata per garantire che tutti i dispositivi che operano sotto pressione rispettino rigorosi standard di sicurezza, prevenendo incidenti e assicurando un funzionamento efficiente dell’impianto.
La disciplina si applica a una vasta gamma di componenti, tra cui caldaie, serbatoi, tubazioni, scambiatori di calore e valvole, utilizzati in settori come l’industria chimica, petrolifera e alimentare. Ad esempio, un serbatoio di stoccaggio utilizzato in un impianto chimico per contenere gas a pressione deve essere progettato e costruito nel rispetto di quanto disposto dalla normativa PED. Ciò include la selezione di materiali adatti, l’implementazione di adeguate misure di sicurezza e la conduzione di test rigorosi per garantire che il serbatoio possa sopportare le pressioni operative previste senza rischio di esplosioni o perdite.
Un altro esempio pratico riguarda le tubazioni utilizzate per il trasporto di vapore ad alta pressione in un impianto industriale. Queste tubazioni devono essere progettate per resistere alle sollecitazioni meccaniche e termiche a cui saranno sottoposte durante il funzionamento.
Quindi, la Pressure Equipment Directive 2014/68 stabilisce i criteri per il calcolo della resistenza delle tubazioni, garantendo che possano operare in sicurezza. I produttori di apparecchiature a pressione, dovranno valutare e indicare il livello di pericolosità del prodotto, ottenuto mediante un’attenta analisi. Si dovrà, infatti, valutare il livello di energia immagazzinata dall’apparecchiatura tenendo in considerazione alcune variabili, come le dimensioni, la pressione massima di esercizio e il tipo di fluido contenuto.
Quando si applica la Direttiva PED
La Direttiva PED 2014/68/UE è applicabile a tutte le apparecchiature, tubazioni e recipienti che operano con una pressione pari o superiore a 0,5 bar. La conformità alla direttiva è obbligatoria per i produttori e importatori che desiderano immettere tali apparecchiature nel mercato europeo.
Per esempio, un serbatoio utilizzato per lo stoccaggio di gas pressurizzato deve rispettare la normativa 2014/68/UE se la pressione operativa è superiore a 0,5 bar. Ciò significa che il serbatoio deve essere sottoposto a valutazioni di conformità, che possono includere test di pressione, ispezioni visive e certificazioni eseguite da organismi notificati, per verificare che il dispositivo soddisfi tutti i requisiti di sicurezza previsti.
In questo modo, si garantisce la sicurezza e l’affidabilità degli impianti a pressione e si facilita la libera circolazione di tali componenti all’interno del mercato europeo. Le aziende produttrici devono seguire infatti rigorose procedure di valutazione di conformità, che includono l’analisi dei rischi, la produzione di documentazione tecnica comprovante la qualità del prodotto, la marcatura CE e molto altro.
Livelli di pericolosità e certificazione PED delle tubazioni
La Direttiva 2014/68/UE classifica le apparecchiature a pressione in diverse categorie di rischio in base a vari fattori, tra cui il tipo di fluido, la pressione massima ammissibile e il volume o diametro nominale. La classificazione PED è cruciale per determinare i requisiti di certificazione e conformità, al pari di quanto avviene per altri tipi di standard internazionali, come ad esempio la certificazione ASME. Le tubazioni, essendo componenti fondamentali per il trasporto di fluidi sotto pressione, sono soggette a rigorosi controlli e devono essere conformi ai livelli di pericolosità stabiliti dalla normativa.
Durante la progettazione degli impianti industriali, quindi, è necessario dotarsi di software adeguati per garantire la conformità alle normative in vigore. Strumenti avanzati come ESApro di ESAIN offrono soluzioni complete per la progettazione di ogni tipologia di impianto industriale, assicurando che ogni componente rispetti i rigorosi standard previsti dalle normative internazionali.
Utilizzare un software per il piping come ESApro di ESAin permette inoltre di migliorare la precisione e l’affidabilità dei progetti, velocizzando e semplificando la produzione dei disegni degli schemi di processo e delle relative distinte di materiali. Una volta scelto il diametro e la classe di una linea, infatti, il software visualizza solamente i componenti compatibili evitando ogni possibilità di errore, oltre a far assumere ai componenti inseriti le caratteristiche impostate per la classe di tubazione scelta e i dati di processo inseriti (come ad esempio il materiale, il rating, la temperatura, la pressione ecc.)
Di seguito sono elencati i principali criteri utilizzati per la classificazione e la certificazione delle tubazioni secondo la direttiva PED.
- Tipo di fluido. La direttiva distingue tra fluidi del Gruppo 1 (sostanze pericolose come gas infiammabili, tossici o esplosivi) e fluidi del Gruppo 2 (tutti gli altri fluidi non inclusi nel gruppo 1), come ad esempio impiegati per il water piping.
- Pressione massima ammissibile (PS). La pressione operativa massima alla quale la tubazione è progettata per funzionare è un parametro chiave per la classificazione. Le tubazioni che operano a pressioni più elevate sono soggette infatti a requisiti di sicurezza più rigorosi.
- Diametro nominale (DN). Il diametro interno della tubazione, espresso in mm, uno dei parametri utilizzati per classificare il rischio dei componenti a pressione.
- Volume. Nel caso di serbatoi o recipienti collegati alle tubazioni, il volume del fluido contenuto può influenzare la classificazione del rischio. Volumi maggiori comportano una maggiore categoria di rischio.
- Temperatura minima e massima ammissibile (TS). Le condizioni termiche entro le quali le tubazioni possono operare senza influenzare la loro resistenza e sicurezza. Temperature estreme (alte o basse) richiedono materiali e progettazioni specifiche per garantire una maggiore sicurezza.
- Materiali. La scelta dei materiali utilizzati per la costruzione delle tubazioni deve rispettare standard specifici per garantire la resistenza alla pressione e alla corrosione. I materiali devono essere certificati e conformi alle normative PED.
La classificazione delle tubazioni secondo i livelli di pericolosità stabiliti dalla direttiva PED è essenziale per garantire che tutte le apparecchiature a pressione siano progettate e costruite in modo sicuro, minimizzando i rischi associati all’operatività sotto pressione. La corretta applicazione di questi criteri assicura la conformità normativa e la protezione degli operatori e dell’ambiente.
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